13 Novembre 2021

In molti Paesi del mondo, il 13 novembre si celebra il World Kindness Day, la Giornata Mondiale della Gentilezza.

L’idea di dedicare un’intera giornata alla gentilezza è nata in Giappone circa 30 anni fa grazie al Japan Small Kindness Movement, un movimento fondato nel 1988 a Tokyo sfociato poi nel 1996 nel World Kindness Movement (il Movimento mondiale per la Gentilezza).

Ed è bastato davvero poco tempo affinché dal Giappone, il Movimento si espandesse in ogni continente.

Sono tanti gli studi che attestano l’importanza della gentilezza nella nostra vita.

Per esempio, lo sapevi che bastano solo 12 minuti di gentilezza al giorno per essere felici?
È quanto emerso da un esperimento sociale condotto negli Stati Uniti!

Nel 2019 un gruppo di ricercatori dell’Iowa State University guidato dallo psicologo Douglas Gentile, ha condotto uno studio su 496 studenti pubblicato sul Journal of Happiness Studies.

I partecipanti sono stati suddivisi in quattro gruppi: tre gruppi sperimentali e uno di controllo. A tutti veniva chiesto di camminare all’interno di un edificio per 12 minuti e di mettere in pratica quattro strategie diverse.

  1. Al primo gruppo veniva chiesto di concentrarsi su pensieri gentili, rispettosi e amorevoli: durante la passeggiata dovevano osservare gli altri e desiderare che fossero felici.
  2. Al secondo gruppo è stato suggerito di osservare le persone incontrate pensando a quanto tutti noi siamo collegati e interconnessi.
  3. Al contrario, al terzo gruppo di studenti era stato chiesto di osservare gli altri evitando sentimenti amorevoli e gentili verso gli altri e pensare invece a modi in cui poter essere migliori delle persone incontrate.
  4. Infine, al gruppo di controllo veniva semplicemente chiesto di camminare all’interno di aule e corridoi e di guardare le persone incontrate concentrandosi su vestiti, accessori e dettagli estetici.

Prima e dopo la passeggiata, a ciascun partecipante è stato somministrato un test scritto che rilevasse i livelli di ansia, soddisfazione, stress, empatia e interessamento nei confronti degli altri.

Che cosa si è visto?

Dall’analisi dei risultati è emerso che chi metteva in atto le prime due strategie, riportava livelli più elevati di empatia e soddisfazione, si sentiva maggiormente connesso agli altri e registrava minori livelli di ansia rispetto al gruppo di controllo.

I partecipanti che avevano attuato una forma di “confronto sociale verso il basso” invece, non solo non mostravano benefici rispetto al gruppo di controllo ma addirittura apparivano più stressati e meno premurosi ed empatici.

Risultati di questo tipo si confermano anche in altri studi in cui si evince che il confronto sociale con gli altri è frutto di una mentalità competitiva che molto spesso comporta un aumento di stress, ansia e depressione.

Oggi più che mai è necessario ricordare che la gentilezza costituisce una risorsa importante per superare momenti difficili e periodi di sconforto…in fondo, bastano solo pochi minuti per fare la differenza!