15 Novembre 2019

Casa. È la prima parola che emerge in infiniti tentativi di scrivere una definizione per questa mia esperienza. 
Suoni il campanello di Saveedra 1263 e alcuni Soci della Casa del Paranà ti ricevono, ti accolgono e ti accompagnano in tutto ciò di cui hai bisogno.
Conosco Rita, Jorge, Lucas e Veronica, che dirigono, presiedono e coordinano le attività della casa.

Tutto ciò che accade ha un’impronta familiare: vengono organizzate attività quotidiane e nessuno rimane senza un ruolo da svolgere. Le sfumature nella quotidianità a Casa del Paranà sono una costante, l’unico bianco e nero è il pavimento di una galleria che si estende in tutto il luogo e termina in una stanza che ha una grande finestra sul patio. Mi fermo qui e osservo il verde del giardino, da loro curato.

Pace. La seconda parola che mi viene in mente. 
Un silenzio rispettoso invade i sensi. Non ci sono cellulari o telefoni, i dialoghi sono autentici e profondi.
Guardando attraverso quella finestra viaggio attraverso un mondo di teorie apprese, autori, film e opere d’arte. Tutto ciò che ha sempre richiamato o riferito il concetto di Salute Mentale si dissolve e vengo immersa in nuove storie di vita.

Una parola, un sorriso e un abbraccio fanno cadere ogni cosa che può essere scritta sotto forma di regola che riguarda la Salute Mentale. 
Solo quando la pagina è bianca che si può iniziare a ribaltare ciò che gli occhi vedono e far ascoltare il cuore.

Casa del Paranà si basa sul modello internazionale delle Clubhouse.
Clubhouse International è l’organismo che riunisce e verifica gli standard operativi delle oltre 300 Clubhouse presenti in 32 paesi del mondo. Casa del Paranà è la prima istituzione di questo tipo in America Latina e la seconda presente a Buenos Aires.

L’obiettivo è l’inclusione sociale e lavorativa delle persone con disagio psichico.
Riteniamo che la diagnosi non definisca l’intera persona, ma ne faccia solo parte. Attraverso i diversi programmi che attuiamo, vogliamo offrire strumenti per l’indipendenza, la vita comunitaria e il sostegno reciproco“, afferma Rita.
La clubhouse lavora con persone che decidono di partecipare volontariamente, scegliendo giorni e ore in cui desiderano frequentare. Non sono pazienti, ma SOCI. Si offre un giornata strutturata dal lavoro e da programmi ricreativi e sociali. Si aiutano le persone a perseguire i propri obiettivi professionali ed educativi, aiutandoli a cogliere opportunità all’interno della stessa comunità e promuovere stili di vita sani. Un ulteriore punto importante è il programma “Transition Jobs”, che offre ai Soci l’opportunità di iniziare un lavoro retribuito e rientrare attivamente nella società.

Articolo tratto e tradotto da La Capital
“Estar feliz siempre tiene que ver el otro”