25 Ottobre 2018

Job Stations sono centri di Smart Working fondati sul principio del lavoro a distanza. Luoghi separati dalla sede dell’azienda, dove persone con una storia di disturbo psichico possono lavorare in serenità con il supporto di tutor esperti.
Oggi abbiamo incontrato Fabio, socio di Club Itaca, che ci ha raccontato la sua esperienza di Smart Working a Job Stations.

Ciao Fabio, ti va raccontarci per chi lavori e da quanto?
Lavoro in Job Station per Humanitas, da circa 2 anni. Ho iniziato con un tirocinio formativo di 12 mesi e, successivamente, mi hanno proposto un contratto a tempo determinato di un anno.

Che cosa fai per Humanitas, ti piace il tuo lavoro?
La mia mansione principale è quella di interfacciarmi direttamente, tramite mail, con vari operatori per poter gestire al meglio una parte del Data Entry ospedaliero. Mi piace lavorare nell’ambito dell’HR, mi scopro ogni giorno più interessato al campo sanitario e a quello comunicativo.

Cos’è Job Station per te e come ti trovi a lavorare?
Posso definirlo come nuovo approccio di lavoro a distanza, che mi rassicura e mi fa sentire protetto. Lavorare in azienda potrebbe essere troppo stressante.

Perché dici che il lavoro in azienda potrebbe essere stressante? Cosa ti preoccupa?
Mi faccio alcune domande: “mi troverò bene con i miei colleghi di lavoro?” o “come mi tratteranno?”. Mi preoccupa la situazione che potrei trovare sul posto di lavoro e il come potrei reagire in relazione ai miei colleghi, per questo preferisco rimanere a Job Station.

Quindi Job Station ti ha aiutato molto? Quali sono i tuoi obiettivi per il futuro?
Vorrei continuare a lavorare per Humanitas, perché mi appassiona quello che sto facendo. Voglio migliorare sempre di più le mie conoscenze e abilità in modo da consolidarmi nella posizione attuale in HR nell’ambito sanitario. Job Station mi ha aiutato e mi aiuta, perché mi permette di lavorare in un ambiente sereno e tranquillo, che mi fa sentir bene nonostante il carico di lavoro.