19 Novembre 2021

Andrea Soldi era un ragazzo affettuoso, solare e innamorato della vita.
Finché, a 20 anni, qualcosa in lui non è cambiato.
Era la schizofrenia che lentamente si stava facendo strada nella sua vita e in quella della sua famiglia.

Durante le crisi Andrea aveva terribili allucinazioni in cui i suoi genitori si trasformavano in animali feroci.
Aveva crisi di pianto, urlava, pronunciava frasi incomprensibili.
La vita quotidiana, per lui e per chi gli stava accanto, era ormai ingestibile.

I genitori, a quel punto, si sono rivolti alle autorità sanitarie. ottenendo purtroppo una grande delusione.

Andrea si è trovato nelle mani di un infermiere che altro non faceva che iniettargli un potente mix di psicofarmaci con l’unico risultato di stordirlo e calmarlo.
Nessuno psicologo al suo fianco, nessuno con cui potesse parlare di ciò che gli stava accadendo.
Anche i genitori di Andrea sono stati lasciati soli, senza nessuna indicazione su come poter stare vicini al loro unico figlio.
Solo il suo diario, ritrovato dal padre dopo la morte del ragazzo, è stato testimone di ciò che lui sentiva dentro.

5 agosto 2015.
Andrea era seduto sulla sua panchina al parco, come faceva ogni giorno.
Ha rifiutato le cure e il padre, in un disperato tentativo di aiutarlo, ha richiesto un TSO.
Quando i vigili sono arrivati a prelevarlo lui, stordito e innocuo, ha rifiutato pacatamente di seguirli.

Di tutta risposta gli agenti gli hanno bloccato le braccia e gli hanno messo un gomito intorno al collo.
Infine lo hanno buttato a faccia in giù sul lettino.
In tutto questo, Andrea aveva perso i sensi.
Quando è arrivato all’ospedale, il suo volto era nero.
E a poco sono valse le richieste dell’infermiera di toglierli le manette.
Gli agenti le hanno sorriso.
Sei esagerata”, le hanno detto.

Andrea, 45 anni, è stato dichiarato morto poco dopo per arresto cardiaco.

La diagnosi di schizofrenia spesso è vista come sinonimo di pazzia.
Sei schizofrenico? Sei pazzo. E vai trattato come un pericoloso folle.

Ma Andrea non era pericoloso, non era un folle.
Era un ragazzo fragile, malato e bisognoso di cure e attenzioni che gli sono state negate.
Le braccia che avrebbero dovuto proteggerlo, sono le stesse che gli hanno tolto la vita.
Ma Andrea non è stato ucciso solo da quei vigili.

I veri assassini, di lui come di tantissime altre persone, sono l’ignoranza, l’indifferenza, lo stigma che ancora oggi impregnano la nostra società.

Giulix
Progetto Attivismo Digitale