14 Aprile 2022

Chiunque abbia studiato psicologia o abbia in qualche modo avuto a che fare con questa disciplina, prima o poi si è senza dubbio trovato a dover affrontare questo quesito, solitamente posto dallo scetticismo in persona con gli occhi sgranati.

Ebbene sì, la psicologia è una scienza e ora vedremo di capire perché.

Innanzitutto occorre definire che cos’è la psicologia. Detto nel modo più semplice possibile: lo studio scientifico della mente e del comportamento. Ovvero, dei nostri stati interiori, non osservabili direttamente, e delle nostre azioni che sono, al contrario, direttamente osservabili. Ma perché definiamo questo studio come scientifico?

Prima di tutto perché ci si pone verso il mondo che ci circonda in modo critico. Acquisire una forma di pensiero critico significa comprendere attivamente, riflettere sulle informazioni che si ottengono, comprenderne le implicazioni, valutarne la validità e non limitarsi ad accettarle come fatti dati.

Come per tutte le scienze, esistono due tipi di psicologia: quella di base e quella applicata. La ricerca di base è la ricerca della conoscenza per se stessa: esamina i comportamenti e i sentimenti delle persone, domandandosi come e perché questi si verifichino. Questo tipo di ricerca ha luogo nei laboratori o direttamente nella vita reale, quando vengono osservati animali e persone nel loro contesto naturale. La ricerca applicata, invece, serve per risolvere praticamente alcuni problemi specifici. In questo caso si usano le conoscenze di base per creare efficaci programmi di intervento.

Un altro aspetto che caratterizza la psicologia come scienza sono gli obiettivi che questa si pone, ottenibili grazie al metodo sperimentale, comune alle altre materie scientifiche. Si tratta quindi di osservare i fenomeni e porsi una domanda iniziale, raccogliere informazioni e formulare ipotesi, verificarle, analizzare i dati e trarre conclusioni da riferire alla comunità scientifica. Nello specifico, la psicologia in primo luogo descrive, come si è detto, il comportamento umano e animale. In secondo luogo, ne comprende le cause e, grazie a tali informazioni, prevede quali saranno i comportamenti in certe circostanze e cerca di influenzarli, controllandone le cause. Infine, applica le conoscenze psicologiche per migliorare il benessere dell’uomo.

Storicamente, la nascita della psicologia come scienza si fa risalire al 1879, quando Wilhelm Wundt fondò all’Università di Lipsia il primo laboratorio di psicologia. Il metodo sperimentale era per lui fondamentale, necessario a rendere la psicologia una disciplina indipendente, non più legata, come era stato in passato, alla filosofia, alla medicina e alla biologia. L’obiettivo di Wundt e dei suoi studenti era quello di studiare la struttura della mente, analizzandone gli elementi costitutivi. Per questo, il suo approccio è noto col nome di strutturalismo. Molte scuole si sono susseguite a quella di Wundt, in diverse parti del mondo, con differenti approcci.  Ad oggi, la psicologia è una scienza molto diversificata. Ne esistono diverse branche, le quali molto spesso si intrecciano e portano a una ricerca trasversale. Nel 1951, a sostegno di questa disciplina, è stata fondata la International Union of Psychological Science, comprendente le più importanti organizzazioni psicologiche di settanta Paesi nel mondo.

Articolo realizzato da Annalisa 
per il progetto “Attivismo Digitale

Bibliografia: N. Holt e altri, “Psicologia generale”, McGraw Hill, 2019