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Itaca blog
18 Settembre 2024

Deprivazione di sonno, maternità e salute mentale. Quali sono le connessioni

Pochi giorni fa leggendo gli aggiornamenti sulla newsletter dell’Organizzazione Mondiale della Sanità mi sono imbattuta in un articolo, in cui si parlava di una ricerca sperimentale nella quale si provava a curare depressione e ansia con la fototerapia e si indagava sulla connessione tra sonno, produzione di melatonina e disturbi mentali.

Da sempre sono stata molto affascinata dalla connessione tra salute mentale e sonno, in particolar modo mi sono appassionata all’argomento con la nascita della mia prima figlia, perché lei si svegliava ogni ora la notte e per anni ho vissuto in uno stato di grande deprivazione di sonno che mi rendeva di pessimo umore.
Confrontandomi con altre neomamme mi è stato raccontato che la deprivazione di sonno in passato veniva usata addirittura come forma di tortura, e visto quello che ho passato non stento a crederlo!
Molte volte quando le neo mamme dicono di essere tristi l’associazione spontanea che viene fatta è alla depressione post partum, ma io sentivo che non era questo il mio caso; infatti quando ho contattato una consulente del sonno e la mia bambina ha riiniziato a dormire il mio umore è subito migliorato.

Ci tengo a precisare: io al tempo soffrivo già di un disturbo mentale pregresso alla nascita di mia figlia, diagnosticato come disturbo reattivo dell’attaccamento, per cui ero già in cura con una psicoterapeuta senza uso di farmaci dovendo allattare la mia bambina.
Quello che mi ha stupito al tempo è come la deprivazione di sonno avesse aggravato esponenzialmente i sintomi della mia sofferenza mentale, anche se era generato da un fattore esterno non direttamente controllabile da me; o per lo meno solo in parte controllabile da me essendo che i risvegli notturni nei neonati sono fisiologici.

 

Allo stesso modo sono rimasta stupita di come riprendere a dormire un numero sufficiente di ore la notte mi avesse fatto stare bene da un giorno all’altro, non cancellando la mia sofferenza mentale per la quale ho dovuto continuare a fare terapia per diversi anni, ma alleviando notevolmente i sintomi e di conseguenza riuscendo a lavorare meglio su me stessa e sul mio percorso per raggiungere il benessere emotivo che tanto desideravo.

Che dormire bene è importante per vivere bene si sa, ma questa mia esperienza mi ha spinto ad interrogarmi più nel dettaglio su come avere una buona qualità del sonno anche quando si ha un bambino piccolo ed è impensabile dormire 8 ore filate, fino al punto tale da farlo diventare le mia professione.
Rielaborare la mia esperienza e in particolare cosa mi aveva aiutato e danneggiato in quel periodo, unito ai miei studi universitari e alle mie esperienze lavorative mi ha reso in grado di supportare altre madri a non vivere la mia stessa situazione e a non farle sentire sole, ovviamente non generalizzando e rispettando l’unicità di ogni relazione mamma-bambino/a.
Questo non vuol essere un articolo con tante risposte per le neo mamme o con soluzioni specifiche il mio obbiettivo nel condividere la mia esperienza è normalizzare quello che mi è accaduto e entrare in contatto con altre mamme che hanno avuto o che stanno avendo esperienze simili che hanno affrontato per il loro benessere loro e del proprio bambino.

Articolo di Sara
per il progetto “Attivismo Digitale“

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