Le modalità di diagnosi e cura di una malattia possono variare a seconda del paese e della cultura?
La risposta, chiaramente, è sì. Tuttavia, se è vero che gli indici impiegati per la diagnosi e i medicinali per la cura possono variare, quando si abbandona l’ambito dei disturbi fisici per addentrarci in quello della Salute Mentale le differenze si fanno più marcate.
L’esempio più evidente e strumentale che viene fatto della fragilità psichica è il nesso con l’omosessualità.
Nonostante nel 2022 sembri assurdo dover ribadire che le condizioni di Salute Mentale dell’individuo non abbiano implicazioni sul suo orientamento sessuale e viceversa, se non quando le discriminazioni lo colpiscono al punto da minare il suo benessere psichico, in vari paesi del mondo l’omosessualità è ancora ritenuta una malattia mentale.
Il 17 maggio 1990 l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) ha cancellato l’omosessualità dalle malattie mentali definendola “una variante naturale del comportamento umano”. Da allora, se ci fossero mai stati dubbi, le persone omosessuali non devono più essere curate perché appunto non riscontrano nessuna malattia mentale a riguardo
.Tuttavia, ancora oggi qualcuno pensa che si debba guarire dall’omosessualità, come si guarisce dai disturbi d’ansia o da un’influenza. In alcuni paesi sono infatti applicate le cosiddette “terapie di conversione”.
Da Wikipedia: “La terapia di conversione, anche detta terapia riparativa o terapia di riorientamento sessuale, è una pratica pseudoscientifica intesa a cambiare l’orientamento sessuale di una persona dall’omosessualità originaria all’eterosessualità, oppure a eliminare o quantomeno ridurre i suoi desideri e comportamenti omosessuali.”
Alcuni stati hanno espressamente vietato queste terapie come Francia, Germania, Malta, Brasile, Spagna, Canada e Grecia. Negli USA, sono ancora legali in 36 stati ma proibite nei restanti 14. Nonostante anche ONU e OMS le abbiano vietate nel 2015, in altri paesi come l’Italia esse vengono ancora praticate, al punto che una persona omosessuale su dieci le subisce.
Queste terapie di conversione annoverano tra gli altri metodi quali gli esorcismi o gli elettroshock, il più delle volte a danno di persone di giovane età.
Esistono poi paesi come l’Indonesia, dove l’omosessualità è ancora un disturbo mentale. Secondo l’Associazione degli psichiatri indonesiani (PDSKJI) le persone omosessuali soffrirebbero di crisi di identità, tanto da essere fortemente a rischio in ambito di Salute Mentale.
Purtroppo questo non è l’unico esempio, infatti anche in Qatar l’omosessualità è una malattia mentale. È recente la dichiarazione di Khalid Salman, Ambasciatore dei Mondiali: “Gay malati mentali al mondiale dovranno adeguarsi alla legge di casa”.
Ma anche in paesi dove vengono accettate le direttive dell’OMS ci sono politici o personaggi influenti che continuano ad associare l’omosessualità ad una malattia mentale:
“L’omosessualità è una malattia mentale” – Ann Widdecombe, politica, scrittrice e personaggio televisivo britannica 2020.
“L’omosessualità è un disordine. La norma è che agli uomini piacciano le donne ed a una donna piacciano gli uomini. Un disordine dal punto di vista naturale, perché l’organo sessuale maschile serve per essere inserito nell’organo genitale femminile e non in altri orifizi, dov’è una forzatura” – Giancarlo Cerrelli Segretario della Lega a Crotone in un’intervista a La Zanzara.
“L’omosessualità è una malattia” – Massimo Gandolfini, medico chirurgo, specialista in neurochirurgia e psichiatria ed esponente del movimento Family Day.
In altri paesi come in Russia, infine, le persone transessuali non possono nemmeno guidare l’auto come le persone affette da un disturbo di personalità, in quanto ritenute affette da un disturbo psichico e dunque più a rischio di causare un incidente stradale.
Che cos’è dunque la fragilità psichica e qual è il ruolo della cultura dominante nella sua definizione?
Perché ad alcuni stati contemporanei è permesso di strumentalizzare la fragilità mentale per reprimere i diritti e discriminare le persone omosessuali e, al tempo stesso, stigmatizzare chi soffre ogni giorno a causa di una patologia?
Articolo realizzato da Antonia,
per il progetto “Attivismo Digitale“
Fonti:
https://en.wikipedia.org/wiki/Chinese_Classification_of_Mental_Disorders
https://www.donnamoderna.com/news/societa/terapie-di-conversione
https://www.ilpost.it/2022/01/26/francia-divieto-terapie-conversione-orientamento-sessuale/
https://www.lifegate.it/francia-terapie-di-conversione-lgbtqia