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Itaca blog
04 Settembre 2024

Regola di Baywatch

Visto che convivo con la depressione e l’ansia da 15 anni, e bene o male ho trovato una quadra, ogni tanto qualcuno mi chiede un consiglio.

In quel caso mi do uno schiaffo fortissimo sulle guance e mi ficco la testa sotto l’acqua fredda, perchè la tentazione di ergersi a Guru della Depressione e Buddha dell’Ansia generalizzata è fortissima.

Così come l’onesto desiderio di dare una mano.

Ma soffrire di un disturbo o di una patologia mentale non fa di te uno psicologo, più di quanto avere la psoriasi ti renda un dermatologo. Dare suggerimenti senza averne le competenze e basandosi su tre informazioni in croce è pericolossisimo. E poi ogni caso è a sé. Ciò che ha funzionato con me non è assolutamente detto che sia d’aiuto anche per altre persone. Così in genere mi limito a chiedere “Sei seguito da qualcuno? Stai facendo una terapia? Ne hai parlato con il tuo psy?”

L’unica eccezione, l’unico vero consiglio che mi sento talvolta di dare è quella che chiamo la “Regola di Baywatch”.

Quando ero adolescente, come tutti quelli della mia generazione, guardavo Baywatch. Per chi fosse nato dopo il 2000, Baywatch era una serie cringe degli anni ‘90 dove bagnine formose (tra cui Pamela Anderson) e bagnini machissimi (tra cui David Hasselhoff) correvano al rallenty sulla spiaggia con indosso un costumino rosso. O almeno, quello era il motivo per cui la guardavamo. In un episodio, però, c’è uno scambio di battute che mi è rimasto tatuato nella memoria.

Un bagnino muscoloso e boccoluto, credo appena uscito dal parrucchiere, racconta una brutta situazione in cui si è trovato ad una collega bagnina: “Una volta stavo cercando di salvare una ragazza caduta in mare.” dice il bagnino.  “La ragazza era stata trascinata dalla corrente in mezzo ai pali di una piattaforma petrolifera. Ero riuscito a raggiungerla, a tenerle la testa fuori dall’acqua; ma il mare era agitato, ci spingeva da tutte le parti, e io avevo paura di sbattere la testa contro un palo e perdere i sensi…  Sai cosa consiglia il manuale dei Baywatch in questi casi?”

“Di farsi scudo con la persona che stai salvando”, risponde prontamente l’altra bagnina.

Sembra una cosa terribile, ma il senso è questo: anche nella tempesta, anche se stai cercando di aiutare qualcun altro, per prima cosa devi prenderti cura di TE. Perché se ti apri la testa contro un palo non sei di aiuto per nessuno. Anzi, tocca mandare un altro bagnino in costumino rosso a salvarti. Che sì, potrebbe essere Pamela Anderson o David Hasselhoff, ma non è questo il punto.

La regola di Baywatch è questa: non puoi salvare nessuno se stai annegando.

Prenditi cura di te.

Articolo di Francesco
per il progetto “Attivismo Digitale”