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Itaca blog
20 Settembre 2024

Tic-Tac

Ho sempre amato osservare il tempo che scorre, il flusso delle cose, la loro evoluzione, ho sempre desiderato poter essere sempre vigile e non perdermi mai niente.

Tic- tac è il tempo che cresce, che si dissolve in un’emozione e che non si può fermare.

Chiudo gli occhi perché a volte le sensazioni sono troppo forti, dentro sento un vulcano che sta per esplodere e io vorrei avere più tempo.

Tic-tac, per gestire la mia mente.

La mia malattia che mi fa da padrona, mi annienta e il tempo poi, improvvisamente, si ferma.

Così le mie crisi nascono, si evolvono, si dissolvono.

E io non riesco più a sentire i suoni della lancetta che esegue il suo lavoro, senza fermarsi mai.

Sono passate ore, o forse minuti, o addirittura qualche secondo, e io ancora sto esplodendo.

Per chi soffre di disturbi mentali, il tempo scorre in modo diverso.

Quando sono euforica, quando tutto sembra esageratamente bellissimo, un giorno non mi basta e quindi dormo meno, ho bisogno di tempo.

Pensare, pensare e ancora pensare, la mia testa è un puzzle ancora chiuso nella scatola, disordinato, e non si rilassa mai.

Quando il mondo non ha più senso, i miei momenti, i miei rituali quotidiani, sembrano un agglomerato senza uno specifico senso, il giorno diventa notte e la notte diventa giorno.

Tic-tac sono le cose che non puoi perdere, i rimpianti, sono le cose che vorresti eliminare dalla tua vita, sono i traumi e le paure. Sento il suono dentro di me che scorre, e io vorrei saperlo gestire sempre.

Mi auguro di tornare a sentire sulla mia pelle il susseguirsi di eventi senza sentirmi sopraffatta.
Mi auguro di vedere di nuovo l’evoluzione senza aver paura della confusione.

Articolo realizzato da Giulia,
per il progetto “Attivismo Digitale“

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