03 Dicembre 2021

Il 3 dicembre si celebra la giornata internazionale delle persone con disabilità, istituita dall’ONU nel 1981 per promuovere diritti e benessere delle persone con qualsiasi tipo di disabilità.


In questa giornata più che mai ci chiediamo se tutte le disabilità siano considerate allo stesso modo.
La disabilità che la società fa più fatica ad accettare è la disabilità mentale.

Possiamo intendere la disabilità mentale come una condizione che comprende sia la disabilità intellettiva, ossia il “ritardo cognitivo”, sia la disabilità derivante da patologie psichiche invalidanti, che per la loro gravità rendono non autosufficienti le persone che ne sono affette.

La disabilità intellettiva comporta un funzionamento intellettivo al di sotto della media, si classifica da lieve a profonda in base al solo punteggio del quoziente intellettivo (QI) e può associarsi ad altre patologie mentali.
Allo stesso modo, le persone che già soffrono di disagio mentale, possono sviluppare disabilità per una condizione di decadimento cognitivo o di aggravamento dei sintomi che conduce alla non autosufficienza.

È importante sottolineare che più precoce è l’intervento riabilitativo/abilitativo, maggior successo si ha nella gestione della propria disabilità mentale.

L’aspettativa di vita delle persone con disabilità mentali è di svariati anni inferiore a quella della popolazione generale a causa delle comorbilità e delle interazioni tra stato di salute mentale e fisico che vengono ignorate. Un’informazione inadeguata e lo stigma costituiscono un altro fattore importante.

È ormai riconosciuto che la disabilità non è soltanto una conseguenza della malattia ma anche il risultato dell’interazione tra le persone con disturbi di salute mentale e le barriere esterne quali atteggiamenti negativi e limiti imposti dall’ambiente.

La Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità impone ai governi e alle istituzioni di creare i presupposti sociali, economici e giuridici necessari a consentire alle persone con disabilità mentali di esercitare i loro diritti di cittadinanza.
Nel 2008 è entrata in vigore la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità che è ormai ratificata dalla maggioranza degli Stati Membri della Regione Europea e dall’Unione Europea.
Essa riconosce alle persone con disabilità, anche quelle causate da disturbi
mentali, il diritto a una partecipazione piena ed effettiva nella società, al riparo da stigmatizzazioni o discriminazioni.

È nostro dovere far sì, oggi e sempre, che le persone con disabilità conducano una vita piena e soddisfacente, libera da stigma e pregiudizio.

Fonti: Deficit cognitivi nella malattia depressiva: quanti e quali strumenti per identificarli? | Rivista di Psichiatria

Disturbi psicotici: presenza del deficit cognitivo e effetti sulla qualità di vita

Disabilità intellettiva: definizione, diffusione, cause e trattamento

La disabilità psichica – Equitabile®

Articolo realizzato da Alessia 
per il progetto “Attivismo Digitale