02 Aprile 2024

L’autismo è una condizione del neurosviluppo biologicamente determinata che consiste in un diverso funzionamento cerebrale (neurodivergenza) rispetto alla maggioranza delle persone (funzionamento neurotipico). Tale condizione si manifesta tipicamente nella prima infanzia e perdura per tutta la vita.

Secondo il DSM 5 (Manuale Statistico e Diagnostico dei Disturbi Mentali), l’autismo viene diagnosticato sulla base di due criteri principali:

  • Deficit persistenti della comunicazione sociale e dell’interazione sociale.
  • Pattern di comportamento, interessi o attività ristretti e ripetitivi.

L’autismo è diviso in tre livelli in base al livello di “funzionamento” della persona e della presenza o meno di disabilità intellettiva e compromissioni: dal livello uno, che indica un QI nella norma o superiore e assenza di compromissioni consistenti, al livello tre che indica la presenza di disabilità intellettiva e gravi compromissioni.

In Italia si sente spesso parlare di autismo infantile, come se fosse una condizione che “sparisse” al compimento della maggiore età. Di conseguenza, anche i servizi sociosanitari dedicati agli adulti risultano carenti e impreparati nel fornire il necessario supporto a questa fascia d’età.
Tuttavia, assistiamo sempre più frequentemente alla scoperta dell’autismo in età adulta, spesso a seguito di numerosi test e, talvolta, dopo aver ricevuto diagnosi errate proprio a causa della scarsa conoscenza dell’autismo nell’età adulta all’interno del sistema sanitario pubblico.

Questo fenomeno solleva interrogativi profondi e urgenti, tra cui quello relativo al futuro delle persone autistiche con gravi compromissioni, noto come il dilemma del “Dopo di Noi“. Quando le famiglie non saranno più in grado di fornire assistenza, chi assumerà la responsabilità del loro sostentamento? È evidente che lo Stato, almeno formalmente, smette di considerare l’autismo una priorità una volta superata la maggiore età, gettando così un’ombra di incertezza sulle vite di coloro che necessitano di cure e supporto a lungo termine. Questa lacuna nell’assistenza rappresenta una sfida cruciale che richiede soluzioni innovative e una maggiore consapevolezza pubblica sull’importanza di garantire una vita dignitosa e inclusiva a tutte le persone autistiche, indipendentemente dall’età.

Articolo di Alessia,
per il progetto “Attivismo Digitale