11 Gennaio 2022

Il Covid-19 ha minato non solo la nostra salute fisica ma anche quella mentale.

Secondo diversi dati, infatti, i disturbi d’ansia e la depressione sono in aumento soprattutto nelle donne, nei giovani e in coloro che si trovano in una situazione economica precaria.
Per questo motivo, lo scorso 2 dicembre, un gruppo di senatori del PD ha presentato un emendamento per modificare la legge di Bilancio 2022 richiedendo il cosiddetto “bonus psicologo”.


Questa manovra avrebbe portato alla creazione di un fondo di 50 milioni di euro l’anno diviso in due parti: il bonus avviamento e il bonus sostegno. Il primo avrebbe previsto un contributo di 150 euro da destinare ai cittadini maggiorenni ai quali non fosse stato diagnosticato un disturbo mentale mentre il secondo sarebbe variato in base al reddito del richiedente.

Un provvedimento che, seppur limitato, avrebbe avvicinato molte persone alla cura e tutela della propria salute mentale.
Tuttavia, il 30 dicembre, questa richiesta è stata bocciata.

Sono molti, infatti, i giovani che rinunciano alle cure psicologiche per i costi troppo elevati.
Una seduta ha un costo che si aggira tra i 60 e gli 80 euro, ai quali bisogna aggiungere i costi di eventuali visite psichiatriche e farmaci. Si va così a creare una situazione che può mettere in serie difficoltà una famiglia, soprattutto nella situazione di precarietà economica in cui ci troviamo.

La forza con cui oggi l’Italia richiede un sostegno economico per la salute mentale non è una richiesta da sottovalutare, ma un grido di aiuto di una popolazione giunta allo stremo.
Ora è il momento di dare alla salute mentale l’importanza che richiede.

Scritto da Giulix
per il progetto Attivismo digitale