19 Dicembre 2018

Magicamente in una giornata di ottobre una nuova situazione, 
nuovo ambiente, ci si trova ad Itaca.
All’improvviso entrano nella mia vita nuove persone. 
I primi giorni tutto sembra come confuso, ma poi pian piano ogni cosa acquista contorni nitidi. 
I primi sguardi appaiono come distratti, ognuno appare immerso nei propri pensieri, ma in realtà è solo apparenza.
Con il passare dei giorni e delle settimane i rapporti si fanno sempre più stretti.
Scompare in un baleno tutto ciò che ha caratterizzato altri ambienti frequentati fatti di invidia, ipocrisia, arrivismo e superficialità.
Ci si trova in un’isola felice, immune dalle più violente tempeste dell’oceano che la circonda. 
Ogni bisogno di un singolo individuo diventa occasione per una crescita umana di entrambi, aiutante e aiutato. 
Le diverse attività che si incastrano nella giornata assumono il valore di piccoli successi personali nel cammino comune verso l’autonomia
Tengo a precisare un cammino comune e non una corsa a eliminazione a chi arriva primo. 
Ogni appuntamento quotidiano appare affrontato con uno spirito unico:
la riunione del mattino, occasione data a tutti di potersi scegliere in maniera libera l’attività che è più gradita;
il momento della spesa, affrontato spesso in coppia come momento di crescita di entrambi verso l’assunzione di maggiori responsabilità;
le attività formative, vissute come occasione di scambio di opinioni e di reciproca conoscenza,
seguito da attività connesse tese a stimolare il lavoro di squadra. 
Di altri ambienti prima frequentati rimane come un sentimento misto di amarezza e sdegno. 
Tutto quanto sto vivendo non rimarrà una breve parentesi della mia vita, ma un fonte di un legame duro a morire. 
Tutto quanto go descritto non è un sogno, ma è ciò che avviene quotidianamente in un condominio milanese. 
Niente di eccezionale, semplicemente Itaca.