01 Giugno 2021

Testo tradotto da Club Itaca Milano, tratto da “Practicing Mindfulness through Kindness and Compassion” di NAMI.

Tra i recenti eventi mondiali e le imminenti elezioni presidenziali, si è discusso molto sui temi dell’odio, del razzismo, del fanatismo e delle differenze tra le persone. Anche se di tanto in tanto capita di sentire parlare di gentilezza, il concetto di essere compassionevoli è troppo spesso soffocato nella nostra società.

Abbiamo tutte queste idee sbagliate su cosa significhi essere compassionevoli e gentili, tra le quali quella che ciò ci rende deboli, che è una forma di autocommiserazione, che è indulgente e che ostacola il successo. La nostra cultura impegnata e competitiva, guidata dalla tecnologia, crede invece che essere duri con se stessi sia la chiave per raggiungere gli obiettivi. La verità è che una grande maggioranza di noi lotta con una voce giudicante quando non siamo all’altezza delle nostre aspettative, ed è questa voce che giudica anche gli altri. Di conseguenza, potremmo affrontare persistenti emozioni negative, dubbi, sentimenti di mancanza di autostima, vergogna e sentirci disconnessi dalle persone intorno a noi.

Ma come sarebbe il mondo se potessimo abbassare il volume di quella voce e praticare invece più gentilezza?

Una pratica di consapevolezza chiamata “Affettuosa- Benevolenza” ci aiuta a coltivare un atteggiamento di amicizia aperta e incondizionata. Questa pratica comporta l’invio di intenzioni/frasi gentili, compassionevoli o amorevoli a diverse categorie di individui:

  • Se stessi
  • Una persona cara o “mentore”
  • Un amico
  • Una persona neutrale o uno sconosciuto
  • Un “nemico” o una persona difficile
  • Tutte le creature viventi

Una frase di Affettuosa Benevolenza esprime un desiderio per qualcosa che è universalmente auspicabile. Le frasi tipiche includono “Che io (o tu possa) essere al sicuro“, “Che io possa essere sano“, “Che io sia felice“, o “Che io possa vivere con tranquillità“. Una frase di Affettuosa- Benevolenza può sembrare fuori luogo, ad esempio se si sta lottando con il dolore o la malattia. Tuttavia, possiamo ancora connetterci con l’intenzione che c’è dietro, anche se ci sentiamo lontani da essa. Attraverso la ripetizione avviene una “riprogrammazione”: più ci esercitiamo a trasmettere queste intenzioni attraverso una pratica formale di Affettuosa- Benevolenza più facilmente diventiamo disponibili a una posizione di empatia e gentilezza quando ci troviamo in situazioni in cui possiamo giudicare noi stessi o qualcun altro. Altri benefici del praticare l’Affettuosa benevolenza comprendono:

  • Una riduzione della risposta allo stress
  • Ridotta autocritica
  • Aumento dell’empatia
  • Miglioramento dei legami sociali e relazioni interpersonali
  • Aumento delle emozioni positive e diminuzione delle emozioni negative
  • Diminuzione delle emicranie e del dolore cronico
  • Diminuzione di pregiudizi verso gli altri

Un altro importante beneficio supportato dalla ricerca (così come la mia esperienza nell’insegnamento di questa pratica) è che inserire la meditazione empatica come l’Affettuosa- Benevolenza nella meditazione, ci aiuta a riconoscere la connessione intrinseca tra di noi – la consapevolezza che siamo tutti umani, che tutti lottiamo e che possiamo rivolgerci alla sofferenza degli “altri” con calore e compassione. È il senso di “siamo tutti sulla stessa barca”.

Non c’è un modo giusto di sentire quando si pratica l’Affettuosa- Benevolenza. Ricorda che è una pratica di consapevolezza, quindi invita te stesso a notare quali sono le tue reazioni: potresti notare frustrazione, dubbio, irritazione o persino tristezza. E va bene così. Notare sentimenti difficili che emergono durante questa pratica può essere un passo importante verso la guarigione.

Il punto è: NOI non possiamo scegliere come o quello che proviamo, ma possiamo stabilire un’intenzione su come desideriamo funzionare e rispondere al mondo. Questa Affettuosa- Benevolenza e pratiche simili riguardano l’impostazione di un’intenzione per un’apertura amichevole. Quindi prova ad applicarla e forse insieme potremo rendere di nuovo gentile il mondo.